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In piscina con il neonato

È consigliabile portare il neonato in piscina? Scopri i nostri suggerimenti per le sue prime nuotate e tutti i benefici per la salute e l’umore.

 

Il neonato trova nell'acqua il suo elemento, in fondo è stato per nove mesi nel liquido amniotico. In piscina potrà divertirsi e muoversi senza sforzi particolari. L'acqua e i bambini, infatti, sono un connubio indivisibile. Il divertimento è tanto, anche per i genitori, ma per loro l'acqua non è solo un gioco, ma fa anche molto bene. Per fortuna, portare un neonato in piscina si può fare tutto l'anno.

 

I benefici della ginnastica in acqua.

I benefici della ginnastica in piscina sono davvero tanti. Innanzitutto evita che si instauri la paura dell'acqua, infatti sono diversi i bambini che, loro malgrado, ne sono intimoriti. Spesso questo accade dopo un trauma, anche un piccolo scherzo, ma ci sono situazioni in cui subentra una paura irrazionale che si può evitare, facendo prendere a proprio figlio confidenza con l'acqua praticamente da subito.

 

Questo tipo di paura solitamente si manifesta tra i 3 e i 5 anni di età, se il bambino non ha mai avuto esperienze acquatiche, ma è un problema che si può facilmente evitare iniziando fin dai primi mesi.

 

Questa attività inoltre aiuta il bambino anche a crescere sano e forte: si rinforzano infatti sia il sistema cardio respiratorio sia l'apparato scheletrico.

 

Una delle prime esperienze in piscina è quella di imparare a tenere la testa sott'acqua, imparando a regolare la respirazione e conservando il riflesso d'apnea per poche frazioni di secondo: questo tipo di esercizio aiuta a sviluppare la capacità polmonare.

 

L'apparato scheletrico subisce molte stimolazioni quando si trova in acqua, ma essendo molto più facile muoversi senza problemi, subisce meno pressioni e la mobilità degli arti e del tronco aumenta.

 

Viene stimolato il fisiologico sviluppo di attenzione e di coordinazione e soprattutto l'adattamento sensoriale.

 

Infine l'attività acquatica è un vero e proprio momento intimo tra genitore e piccolo, dove il neonato ritrova il calore e il contenimento dei nove mesi vissuti cullato nel liquido amniotico, mentre il genitore crea un contatto in più con il bambino, sintonizzandosi con lui nei movimenti in acqua: mamma e papà, infatti, in questa situazione, comunicano col neonato usando solo il linguaggio sensoriale ed emotivo.

 

Quando è meglio iniziare?

L'età ideale per cominciare è di almeno 5 mesi, perché il bambino può cominciare, seguendo una ginnastica dolce, a sviluppare il movimento di gambe e braccia, trovandosi in un ambiente che lo mette totalmente a suo agio. In realtà si potrebbe cominciare anche prima: l'accortezza di attendere 5 mesi, è sostanzialmente legata all'aver fatto i primi vaccini e alla certezza che l'ombelico si sia perfettamente cicatrizzato.

 

Una delle prime cose che scopre il bambino, è la totale immersione, il galleggiamento e la sensazione dell'acqua sul viso che copre la testa per pochi secondi. Per preparare il piccolo, si può iniziare già a casa durante il bagnetto, versando piccolissime quantità di acqua sulla testa, per capire le sue reazioni e quindi in quanto tempo avvicinarsi all'immersione. Questa è bene che venga seguita da un istruttore, va proposta in vari modi e con estrema calma.

 

Le vasche usate per il nuoto neonatale, riservate ai più piccoli e ai genitori, che dovranno esibire un certificato di buona salute, per evitare al bimbo qualunque tipo di problema.

 

I corsi per neonati in piscina.

Sono ormai molte le piscine che offrono corsi di acquaticità neonatale tutto l'anno, si può quindi usufruire sempre di vasche con acqua riscaldata, per evitare il raffreddore. Qui, seguendo lezioni collettive o individuali, si può far prendere confidenza con l’acqua al bambino seguendo un approccio dolce che gli farà vivere in modo naturale l’ambiente acquatico.

 

Esistono diversi corsi nelle piscine per i bambini che vanno da zero ai cinque anni; e quelli per i più piccoli servono a privilegiare l'aspetto psicomotorio. L'insegnante, in questo caso, non è solo un istruttore di nuoto ma anche un educatore. È esperto in corsi acquatici neonatali ed è in grado di assecondare il percorso del bambino in tutte le sue fasi.

 

La temperatura ideale della vasca, dovrebbe aggirarsi sui 32,5 gradi. In estate questo difficilmente accade, ma con il sole e il caldo, anche se è inferiore, viene percepita in modo meno traumatico. È estremamente importante anche la temperatura negli spogliatoi, che devono impedire gli sbalzi termici.

 

La scelta della piscina, dovrebbe cadere su un posto tranquillo e l’attività andrebbe svolta in orari dove c'è poca affluenza di pubblico, così da permettere al bambino di rilassarsi.

 

Non è necessaria un'attrezzatura particolare, se non i pannolini appositi per il bagnetto, ma spesso si consiglia, se la piscina non ne fosse fornita, di portarsi dei giochi con cui poter distrarre il piccolo durante l'entrata in acqua.

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