Autosvezzamento per tutti, ecco un esempio pratico del menu, di cosa cucinare, come tagliare il cibo e soprattutto l'esperienza delle vere vittime: i papà.
Questo post vuole appunto essere un messaggio di compassione e solidarietà verso i papà vittime dell’autosvezzamento che in un giorno apparentemente tranquillo, per volere della mamma, si sono ritrovati improvvisamente a cambiare dieta, perché: “Caro, non sei contento? Da oggi svezziamo il pupo, che siederà a tavola con noi, e quindi dobbiamo tutti cambiare modo di mangiare, perché se lui vuole assaggiare dal nostro piatto o dalla tavola deve poterlo fare, sai?”
Il menu
Ecco un menu tipico di quei papà:
Pennette con vellutata di zucchine (e quel vellutata è messo lì solo per trarvi in inganno, e far passare una zucchina semplicemente frullata dal minipimer per un piatto elaborato), con le penne scotte perché poi il bambino non le digerisce, senza sale, senza dado, impiattate in modo da formare l’arbusto dell’albero, dove il tronco è uno stick di pane integrale, e tu non capisci se stai mangiando a casa tua o se siete finiti sulla tavola dei Teletubbies.
Petto di pollo grigliato, con olio evo, senza sale anche quello. La cotoletta fritta non la rivedrai per un pezzo, te lo senti.
Per contorno pomodoro, senza sale, ma… “Puoi metterci la salsa all’aglio e capperi”, che però male non è, ammettetelo.
Pane di kamut. E ovviamente non vi hanno mai detto cos’era prima di quel momento.
Sul tavolo neanche l’ombra della Coca Cola. Titubante assaggi l’infuso di menta freddo che tua moglie dice essere buonissimo: “Quello, caro, fa passare il nervosismo, ed anche i disturbi digestivi, sai?”
“Ok. Ma domani ritorniamo a mangiare normale, no?”
“Ma no tesoro, piano piano ci abitueremo e ne trarremo tutti vantaggio. Sai, le mie amiche stanno facendo tutte così, e mica i mariti si oppongono eh… è per il bene del bambino.”
“Mh. Ma almeno nella pasta metticelo un po’ di sale… Va beh, c’è il dolce?”
“Certo amore: ho preparato un milkshake di banane con scaglie di mandorla, che contiene tante vitamine, sai?”
Buono il frappè. Mentre lo bevi pensi che in fondo questo sacrificio lo puoi fare per quel pupo che si è gustato il pranzo con gusto, insieme a te, che forse più che lamentarti del cibo potevi goderti di più i suoi sorrisi e la sua faccetta buffa e appagata. Ma domani è un altro giorno, e abbraccerai i cambiamenti per lui.
“Caro, vedo che ti è piaciuto! Grazie al cielo in freezer ho tanto di quel latte di tetta che ne potremo fare tantissimo…”
Ti ammutolisci, sbarri gli occhi e la segui con lo sguardo, in attesa che lei ti dica che stava scherzando, ma lei continua a canticchiare “Whisky il ragnetto”, incurante del turbamento che ti ha provocato sapere che hai appena bevuto il latte di tua moglie.
Non sai se urlare ed imprecare. O attaccarti alla bottiglia di infuso di menta, che quanto meno fa passare il nervosismo!