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Come calcolare le settimane in gravidanza

Calcolare le settimane di gravidanza dal concepimento è molto importante sia per i futuri genitori, sia per i ginecologi, i medici e gli ostetrici.

 

In base al calcolo dell'età gestazione – espressa in mesi, settimane e giorni di gravidanza – costoro possono infatti fissare i controlli necessari durante questa particolarissima fase della vita della donna, valutare lo sviluppo del piccolo e stabilire, qualora fosse necessario, quando indurre il parto o quando procedere con un taglio cesareo.

 

Per definizione, l'età gestazionale (o “epoca gestazionale”) corrisponde al periodo trascorso dopo il primo giorno dell'ultimo ciclo mestruale prima di aver scoperto di essere incinte. In genere non corrisponde alla vera età del feto, detta “età concezionale”, che invece corrisponde al periodo trascorso a partire dal concepimento.

 

In passato per calcolarla ci si basava sulla comparsa dei primi movimenti del feto (il cosiddetto “quickening”). In particolare, veniva fatto affidamento sul fatto che il feto può iniziare a muoversi tra la 19ma e la 21ma settimana di gestazione (nel caso delle donne al primo figlio) o tra la 17ma e la 19ma settimana (nelle donne che hanno già avuto dei bambini).

 

Tale metodo è stato utile a lungo prima dell'avvento dell'ecografia, soprattutto per confermare il sospetto di essere incinte; oggi è però considerato un approccio molto impreciso.

 

Attualmente sono essenzialmente tre i metodi utilizzati per calcolare le settimane di gravidanza: l'analisi della storia del ciclo mestruale, l'esame clinico e l'ecografia. Analisi del ciclo mestruale ed esame clinico sono considerate metodiche a elevato rischio di errore; per questo sarebbe bene fare affidamento su di esse solo quando non è possibile eseguire un'ecografia.

 

Altri metodi potenzialmente utili sono quelli basati sulla data del primo test di gravidanza positivo, del rapporto sessuale del concepimento e sui livelli di beta-gonadotropina corionica umana (bHCG, una delle subunità dell'ormone hCG – gonadotropina corionica umana – sintetizzato dalla placenta nel primo trimestre di gestazione per consentire la produzione di progesterone, fondamentale nei primi mesi di gravidanza).

 

Inoltre anche conoscere la temperatura basale nei possibili giorni del concepimento potrebbe aiutare a stimarne la data. Nessun metodo è esente da possibili errori e, fatta eccezione per i casi in cui la gravidanza è il felice risultato dell'applicazione di tecniche di riproduzione medicalmente assistita, è possibile che il calcolo delle settimane di gravidanza non sia accurato al 100%.

 

Per di più fra la terminologia utilizzata da medici e ostetriche e quella utilizzata nel linguaggio comune può crearsi una confusione che rischia di portare le donne a stime errate. Quando un ginecologo parla, ad esempio, di un'età gestazionale di 20 settimane e 2 giorni (indicata come settimana 20 + 2) non intende infatti dire che la donna è alla 20ma settimana di gravidanza, ma alla 21ma.

 

Il calcolo delle settimane di gravidanza: la terminologia corretta

Per poter interpretare correttamente il risultato del calcolo delle settimane di gravidanza è quindi importante sapere quando inizia e quando termina, per convenzione, ogni settimana di gravidanza.

 

La prima inizia il primo giorno dell'ultimo ciclo mestruale (quello in cui sono comparse le mestruazioni) e termina a 0 settimane + 6 giorni. La seconda inizia a 1 settimana + 0 giorni e termina a 1 settimana + 6 giorni; la terza, invece, inizia a 2 settimane + 0 giorni e termina a 2 settimane + 6 giorni, e così via fino alla 41ma settimana.

 

Inoltre bisogna ricordare che per arrivare alla fine della gravidanza è necessario sommare altre due settimane oltre la fine del nono mese (che termina alla settimana 40 + 0 giorni). A rigor di scienza, infatti, il concepimento dovrebbe avvenire attorno al 14mo giorno del ciclo mestruale; per questo si assume per convenzione che sia questo il giorno da cui partire per calcolare l'età concezionale.

 

I metodi: esame clinico, ciclo mestruale e test di gravidanza

Un esame clinico può permettere di calcolare l'età gestazionale valutando le dimensioni dell'utero mediante esame pelvico o palpazione dell'addome; tuttavia gravidanze multiple, la presenza di fibromi uterini o una vescica piena possono portare a stime errate. In alternativa può essere misurata la lunghezza sinfisi/fondo, cioè la lunghezza della pancia della futura mamma dall’alto al basso; purtroppo, però, a partire dalla 28ma o, nel migliore dei casi, 30ma settimana non è più un indicatore affidabile dell'epoca gestazionale.

 

La storia del ciclo mestruale può invece essere utilizzata per stimare l'età gestazionale in base alla data del primo giorno delle ultime mestruazioni, e assume che il concepimento sia avvenuto al 14mo giorno del ciclo. In genere medici e ostetriche utilizzano questa data per calcolare la data stimata del parto e programmare i controlli utilizzando un apposito strumento detto regolo ostetrico; inoltre diverse applicazioni informatiche e calcolatori online permettono di stimare data del concepimento, quella del parto e l'epoca gestazionale proprio sulla base della data dell'ultima mestruazione e di parametri come la lunghezza media del ciclo mestruale e della fase luteinica (quella successiva all'ovulazione).

 

Eventuali errori nelle stime dipendono prima di tutto dall'assunzione che il concepimento sia avvenuto al 14mo giorno del ciclo. Infatti la data dell'ovulazione può variare molto da donna a donna, e il concepimento può in realtà avvenire tra l'11mo e il 21mo giorno del ciclo. A ciò si aggiunge il fatto che molte donne non sanno indicare con precisione la data dell'ultima mestruazione, e che l'affidabilità dell'analisi della storia del ciclo mestruale si riduce in caso di tendenza ad ovulare poco o sindrome dell'ovaio policistico. Infine, non può essere utilizzata nel caso in cui il concepimento sia avvenuto nonostante l'assunzione di contraccettivi ormonali; in queste situazioni, infatti, il primo giorno dell'ultima emorragia non è associato alla data dell'ovulazione.
Infine, alcuni test di gravidanza sono abbastanza sensibili da consentire di stimare la data del concepimento, ma il loro verdetto deve essere confermato da un medico.
Al momento i metodi più accurati per calcolare le settimane di gravidanza si basano però sull'ecografia.

 

Come calcolare l’età gestazionale con l’ecografia

Attraverso un'ecografia è possibile misurare diversi parametri utili per stimare l'epoca gestazionale.
Nelle prime fasi del terzo trimestre, durante le quali non si riescono a visualizzare le strutture all'interno della camera gestazionale; per questo l'età gestazionale viene stimata misurando il diametro della camera e confrontandolo con i dati riportati in tabelle specifiche o inserendolo in formule matematiche semplificate. Inoltre, con l'ecografia è possibile avvertire il battito del cuore; se è presente l'età gestazionale potrebbe aggirarsi tra le 5,5 e le 6 settimane.
Nel momento in cui l'ecografia permette di visualizzare l'embrione le settimane di gravidanza possono essere stimate misurando la distanza tra il vertice del cranio e l'osso sacro (la cosiddetta lunghezza vertice-sacro o CRL, Crown Rump Length). Questo parametro è molto valido fino a 12 settimane dalla scomparsa delle mestruazioni, ma già a partire dalla 10ma settimana di gestazione alcune caratteristiche materne, come l'età o il fatto di essere una fumatrice, potrebbero alterare le stime.

 

In generale, si tratta di un metodo più accurato tra la 7ma e la 10ma settimana di assenza delle mestruazioni ed è affidabile al 95%, con un possibile errore di 6 giorni in più o in meno sull'età gestazionale effettiva. L'errore dipende anche dal tipo di ecografia effettuata: quelle transaddominali tendono a sottostimare l'età gestazionale di 1,6 giorni rispetto a quelle transvaginali.

 

Infine, in caso di gravidanze gemellari la stima migliore è quella ottenuta misurando la lunghezza vertice-sacro del feto più piccolo. Tra la 9a e la 13ma settimana di gestazione la misurazione del diametro biparietale (cioè della distanza tra le due orecchie) sembra essere affidabile tanto quanto quella della lunghezza vertice-sacro. Questo parametro è associato a meno errori casuali e può essere utilizzato per calcolare le settimane di gravidanza utilizzando formule complesse in cui devono essere inseriti anche altri parametri, in particolare la circonferenza della testa, quella addominale e la lunghezza del femore.
Nel secondo trimestre il periodo migliore per calcolare le settimane di gravidanza con l'ecografia è compreso all'incirca tra la 12ma e la 22ma settimana di assenza di mestruazioni. In questo caso i parametri più affidabili sono il diametro biparietale e la circonferenza del cranio. Le stime sono affidabili al 95% con un possibile errore di 8 giorni in più o in meno. Nel terzo trimestre, invece, l'ecografia è meno affidabile nel calcolo dell'epoca gestazionale, e l'errore può essere anche di 3 settimane.
In generale, le stime basate sull'ecografia sono più accurate tra l'8a e la 18ma settimana di gravidanza, e per stimare l'età gestazionale viene consigliata la misurazione della lunghezza vertice-sacro solo se è inferiore a 84 mm; in caso contrario è meglio misurare la circonferenza del cranio. Non bisogna però dimenticare che le stime possono essere influenzate anche da fattori non modificabili, come le dimensioni del bambino (se è particolarmente piccolo o grosso) e alcune caratteristiche dell'utero nelle diverse fasi della gravidanza.

 

Come calcolare la data del parto?

L'approccio migliore per ottenere la migliore stima possibile delle settimane di gravidanza è confrontare il calcolo basato sul ciclo mestruale con quelli effettuati utilizzando i parametri misurati mediante ecografia. Risultati alla mano sarà possibile stimare anche la data del parto, ma nel farlo è sempre bene ricordare che solo il 5% dei bambini nasce nel giorno calcolato.

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