I due anni, detti anche "terrible two", sono una tappa della sua crescita caratterizzata dai capricci e dalla disobbedienza. ecco qualche consiglio.
Perché fa i capricci?
Disobbedire per ora è l’unico modo che il bambino ha imparato ad utilizzare per affermare la sua identità, per dimostrare che è una persona diversa dai genitori. È del tutto normale che il piccolo voglia provare la sua autonomia e la sua libertà, di conseguenza lo userà ogni volta che gli risulta possibile.
Il “no” però porta il piccolo in un terreno a lui sconosciuto: ha una gran voglia di esplorare ma non sapere cosa c’è fuori lo spaventa. Di conseguenza quindi alterna il “no” ad un ritorno al grembo materno. Passa dal “sono grande voglio fare da solo” a “ho ancora bisogno della mamma”.
Inoltre è possibile che il bambino, a quest’età, non sappia ancora con precisione cosa desidera e questa indecisione, se porta all’incomprensione potrebbe innervosirli e portarli al rifiuto.
I capricci tipici dei due anni, quindi sono un sintomo che il bambino sta esplorando la sua volontà e la sua emotività. È una fase in cui il bambino inizia a capire come gestire le emozioni: rabbia, delusione, frustrazione. Dobbiamo quindi essere pazienti e capire che sta solo attraversando una fase importante per la sua crescita.
Quello che è importante è assumere un atteggiamento costruttivo, non troppo rigido ma nemmeno eccessivamente permissivo.
Le regole: poche ma chiare
Imporre troppi divieti al bambino potrebbe essere non solo sbagliato ma anche controproducente, il piccolo rischierebbe di uscirne confuso e finirebbe per non dare importanza a nessuna di queste proibizioni, non imparando a stabilire una scala di priorità.
Inoltre troppi limiti potrebbero frustrare il bambino che reagirebbe disapprovando le regole genitoriali e assumere comportamenti contrari a quanto sperato.
la cosa migliore da fare quindi è stabilire poche regole, essenziali ma ferree: il vostro “no” deve essere deciso e definitivo. In questo modo il bambino sarà in grado di capire cosa è importante e cosa no. Anche motivare le proibizioni è un buon modo per aiutare il bambino non solo a comprendere ma anche a crescere.
Come aiutarli a crescere
Può sembrare scontato, ma un ottimo trucchetto per evitare i capricci del tuo bambino è prevederli. Se stai facendo la spesa con lui e sai che davanti al reparto merendine farà i capricci, puoi allungare il tragitto per evitare il problema. Anche stabilire delle regole di famiglia, valide per tutti, è utile perché il bambino non rifiuti a prescindere qualcosa, come ad esempio una portata della cena.
Un altro modo per evitare un rifiuto è porre il bambino davanti a due alternative: in questo modo non solo non potrà risponderti con un rifiuto secco ma inizierà anche a capire cosa significa fare una scelta.
Il no potrebbe essere un tentativo di esprimere un’emozione a cui il bambino ancora non riesce a dare un nome. Parlare con lui, dando un nome alle emozioni è un modo per guidarlo e insegnargli a riconoscerle e gestirle. In questo modo infatti non solo il bambino inizia a comprendere il suo mondo interiore ma anche a capire che il suo comportamento genera un impatto emotivo sugli altri: è anche un’occasione per insegnargli il valore di chiedere “scusa”.
Lasciatelo libero di esplorare, nei limiti del possibile, la possibilità di sperimentare gli dovrebbe dare la libertà necessaria ad affermare la sua indipendenza e a non esagerare con i capricci.
In questo caso il tuo compito è quello di permettergli di compiere scelte ed esperienze in completa sicurezza stimolandolo e incoraggiando il suo processo di crescita.